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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Di Federico Cortesi - "La Nazione", 30 Luglio 2001

 

Un padre lucchese ha tentato di riportare a casa il figlio diciannovenne che meno di un mese prima aveva detto ai genitori di essere omosessuale, presentandosi sotto l’abitazione dell’uomo che da una settimana ha dato ospitalità al ragazzo e con il quale ha una relazione dall’inizio dell’anno. Il genitore ci ha provato prima con le buone, adducendo una scusa, poi con le cattive, ovvero cercando di trascinarlo via con l’aiuto di un altro uomo. Ma tutto è stato inutile, perché Mario - il nome non è quello vero - è riuscito a divincolarsi e si è rifugiato in casa del suo compagno da dove ha chiamato 113. Nel tentativo di riacciuffarlo il padre ha rotto il vetro del portone condominiale rimanendo lievemente ferito.

Questo è quanto accaduto domenica sera nel quartiere di Cisanello. Protagonisti dell’episodio sono un quarantenne, originario del Sud, ma da tempo abitante in provincia di Lucca, un suo parente che lo ha spalleggiato nel tentativo di portare a casa il figlio e, appunto, lui, il diciannovenne che era andato a vivere con il suo amante, un trentenne impiegato pisano, dopo aver dichiarato al babbo e alla mamma la sua omosessualità.

Dopo l’annuncio, che ha scioccato i genitori, Mario è partito per una vacanza di due settimane, ma al suo ritorno ha trovato un ambiente familiare assai ostile: hanno cercato di non farlo uscire di casa, come ha raccontato lui stesso, e lo hanno privato delle sue cose. Ben presto non ce l’ha fatta più e la scorsa settimana ha deciso di andarsene e di trasferirsi dal suo compagno a Pisa. Domenica sera il padre gli ha telefonato sul cellulare invitandolo a scendere sotto casa perché doveva parlargli con urgenza. Il ragazzo si è presentato all’appuntamento e il genitore gli ha detto che la mamma stava male, che era in ospedale e che doveva andare a trovarla con lui. Mario era d’accordo, ma voleva che andasse anche il suo compagno. A quel punto è intervenuto il parente che ha preso sottobraccio il ragazzo e con l’aiuto del padre ha cercato di trascinarlo dentro la loro auto le cui portiere erano state lasciate aperte. Sono volati schiaffi e spintoni, Mario si è divincolato ed è riuscito a fuggire. Mentre la gente accorreva, il ragazzo, inseguito dal padre, ha girato intorno all’isolato condominiale e poi si è infilato nel portone richiudendoselo alle spalle. L’uomo ha cercato di entrare, ha rotto il vetro e si è ferito. Mario è salito in casa e ha chiamato la polizia. Poco dopo sono arrivate due «volanti». Gli agenti hanno interrogato il ragazzo e suo padre. Di questa triste vicenda si sta occupando anche un’assistente sociale dell’Agedo, l’Associazione genitori di omosessuali.

 

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