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Aggiornato Venerdì 28-Mag-2010

 

Sgarbi e Cossiga: «Ce ne andiamo da Sanremo»

Di Roberta Ronconi – “Liberazione”, 23 Febbraio 2003

 

«In merito alle vicende relative alle mie scelte per il Dopofestival di Sanremo avverto che la situazione è diventata, senza alcuna intenzione da parte mia, così insostenibile che, anche per le mie responsabilità politiche, non posso più accettare di condurre il Dopofestival». Con queste parole, scritte in una lettera inviata alla direzione e alla presidenza della Rai, Vittorio Sgarbi dice addio alla sua conduzione del dopo-festival sanremese. Motivo più che ufficiale, il rifiuto, da parte del direttore artistico Pippo Baudo di vedere accanto a Sgarbi la trans Cristina Bugatti. Un rifiuto che ha scatenato le giuste proteste di tutto il mondo gay-lesbo-trans. Commenta, ad esempio, Mirella Izzo de L'Associazione culturale Crisalide Azione Trans. «Il caso Bugatti è un fatto emblematico di una realtà molto più diffusa e che ha un nome: transfobia. Noi che siamo transessuali e prestiamo la nostra opera di volontariato per tutelare e promuovere i diritti delle persone transessuali e transgender, conosciamo dolorosamente tutti gli aspetti - anche quelli meno visibili - di questa realtà». L'Arcigay, nel frattempo, ha annunciato una manifestazione davanti al teatro dell'Ariston.

L'atto di discriminazione è ovviamente intollerabile e in altri momenti avrebbe fatto pensare al classico "polverone" scatenato ad arte in periodo pre-festival, tanto per iniziare a far rullare i tamburi su stampa e televisione. Ma in questo caso - che ha visto coinvolto anche l'ex presidente Cossiga, anche lui ospite di Sgarbi e come questo ora transfuga sdegnato della trasmissione - l'osceno fatto di cronaca si inserisce in un momento di totale delirio della televisione pubblica italiana, di cui Sanremo ancora una volta sembra lo specchio più fedele. La rottura infatti tra Baudo e Sgarbi, con l'aggiunta di Cossiga, avviene in un clamore di insulti reciproci da far sinceramente rabbrividire e in cui è difficile capire chi esca con un minimo di dignità. Nel gioco al massacro entrano tutti: il direttore di Rai 1 Del Noce che difende Sgarbi fino all'ultimo attaccando direttore generale e presidente, quest'ultimo che non molla la poltrona nonostante gli inviti ormai unanimi ad andarsene, Saccà che dichiara ai giornali che lui si sente tranquillo e che non lo manda via nessuno, Gasparri che grida alla privatizzazione, il Cda giapponese che delibera lo spostamento di Raidue a Milano, gli abbonati che protestano davanti a Viale Mazzini. Il delirio sta raggiungendo livelli tali da rendere difficile la concentrazione anche su episodi gravi come quello che vede coinvolta la signora Bugatti. Che sicuramente a non essere presente a questo Sanremo e in questa Rai non ha che da guadagnarci.

 

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