FIRENZE. Tre nomadi, che hanno confessato, sono stati fermati per le rapine ai danni di coppiette verificatesi negli ultimi tre mesi a Firenze. I fermati hanno ammesso di essere responsabili oltre che delle rapine alle coppiette anche di colpi contro singoli cittadini, alcuni dei quali, soprattutto omosessuali, non avevano denunciato le aggressioni. I rapinatori hanno spiegato di aver commesso le rapine per procurarsi eroina e non è stato semplice per gli uomini della Mobile ricostruire tutti gli episodi, visto che i giovani non riuscivano a raccontare con lucidità le rapine che, in alcuni casi, erano state compiute con grande violenza. I tre giovani arrestati sono Besnik Reka, 20 anni, abitante alle Piagge, considerato il capo e l'elemento più violento del gruppo, Mustafà Ferdi, 18 anni, residente all'Isolotto, e un suo cugino, Mustafà Dehran, 19 ani, residente nel campo del Poderaccio. Altri due giovani rom, uno dei quali minorenne, sono indagati come presunti complici. Le rapine addebitate alla banda e confessate dai giovani rom - ha spiegato il funzionario della Mobile Carmine Ingrosso - sono una quindicina e sono state messe a segno fra i primi di aprile e il 23 ottobre scorso. Sei nei confronti di altrettante coppie che si erano appartate e dieci ai danni di altrettanti cittadini singoli, molti dei quali omosessuali, che erano stato aggrediti e rapinati fra l'Isolotto e la zona delle Cascine. In quasi tutti gli episodi i rapinatori, che agivano solitamente in coppia, avevano dimostrato un comportamento molto violento. Uno dei due, sembra Besnik Reka, era armato di una pistola semiautomatica (poi risultata finta), mentre il complice interveniva per impedire alle ragazze vittime della rapina di guardarli in viso. Fra gli episodi più violenti, la rapina contro una coppia di cinesi aggrediti all'Isolotto. Uno dei rapinatori aveva assalito la ragazza massacrandola e riducendola in gravi condizioni. Un altro episodio da Arancia Meccanica aveva avuto come vittime due uomini che erano a bordo di un'auto. I rapinatori, questa volta quattro, avevano spaccato i vetri dell'auto e massacrato a calci e pugni gli occupanti dell'auto, due omosessuali.