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Aggiornato Lunedì 17-Apr-2006


GUS VAN SANT

Regista

(Louisville, Kentucky, 24 Luglio 1952)

 

Tra i più interessanti registi indipendenti americani degli anni ‘80, attento alla psicologia dei personaggi ma anche alle storture sociali e culturali del suo paese (soprattutto nei confronti delle minoranze), s’impone all’attenzione del pubblico e della critica con “Mala noche”, che vince il Los Angeles Critic Award (1987) come miglior film indipendente e d’avanguardia.

Già musicista rock, dopo il diploma alla Rhode Island School of Design, Van Sant ha realizzato diversi cortometraggi in 16mm, e successivamente si e trasferito a Hollywood, dove ha collaborato ad un paio di film diretti da Ken Shapiro. Durante la sua permanenza a Los Angeles, Gus Van Sant ha diretto “Alice in Hollywood” (1981), un mediometraggio in 16mm. Si è poi spostato a Manhattan, dove ha realizzato alcuni spot pubblicitari, e infine si e stabilito a Portland, Oregon, dove ormai vive e lavora da diversi anni.

A Portland, Van Sant ha continuato a dirigere film, spot e videoclip, ha insegnato cinema all’Oregon Art Institute, e si è dedicato alla pittura.

Dagli anni ottanta le produzioni indipendenti di Gus Van Sant, come “The Discipline of DE”, tratto da un breve racconto di William Burroughs, o “Five Ways to Kill Yourself”, cominciano ad ottenere diversi riconoscimenti in tutto il mondo.

Nel 1989 Gus Van Sant realizza il suo primo lungometraggio, “Drugstore Cowboy”, interpretato da Matt Dillon e con la straordinaria partecipazione di William Burroughs nella parte di un prete tossicodipendente. Il film è stato accolto con entusiasmo dalla critica americana e ha permesso a Van Sant di entrare nel ciclo produttivo di Hollywood.

Sempre privilegiando storie di emarginati attraverso un linguaggio moderno e attento ai formalismi, con “My Own Private Idaho” (Belli e dannati, 1991) ha raccontato l’amicizia di due adolescenti omosessuali, un film in cui la lucidità narrativa si unisce a un profondo gusto pittorico e alla sospensione di qualsiasi moralismo e che ha lanciato River Phoenix e Keanu Reeves.

Dopo l’irrisolto ma suggestivo “Even Cowgirls Get the Blues” (Cowgirl, 1994), è tornato ai suoi livelli migliori con “Da morire” (1995), satira sul potere della TV e sull’idea che gli americani hanno del successo, e con “Will Hunting - Genio ribelle” (1998), nel quale descrive l’irriducibile diversità di un ragazzo geniale.

Nel 1998 gira “Psycho”, remake filologicamente fedele del capolavoro hitchcockiano e acuta operazione concettuale sul valore moderno dell’immagine donata, cui seguono “Scoprendo Forrester” (2000), curiosa rilettura del mito dello scrittore J.D. Salinger nell’America contemporanea, e “Gerry” (2002), apologo rarefatto e metafisico sul viaggio nel deserto di due giovani amici che portano lo stesso nome (Gerry, appunto) e che solo perdendosi riescono ad entrare nell’età adulta.

 

 

Gus Van Sant è un appassionato cultore di musica rock e musicista egli stesso tanto da far parte di una band, la "Kill All Blonders" (Uccidi tutte le bionde). A lui si deve, fra l'altro, uno dei più belli videoclip realizzati negli ultimi quindici anni, "Under The Bridge" del gruppo californiano Red Hot Chili Peppers.

Altra stranezza di Van Sant, è la pubblicazione di un suo disco composto da ben 18 brani musicali tutti dedicati allo sport del golf.

Fra le molte attività svolte da questo ecclettico ed originale regista, vi sono anche quelle di romanziere, pittore, fotografo e stilista.

 

 

FILMOGRAFIA ESSENZIALE


01
Alice in Hollywood (1981)
02
Five Way sto Kill Yourself (1982)
03
The Discipline of DE (1983)
04
Thanksgiving Prayer (1984)
05
Mala noche (1987)
06
Drugstore Cowboy (1989)
07
Belli e dannati (1991)
08
Cowgirl - Il nuovo sesso (1993-1994)
09
Da morire (1995)
10
Will Hunting - Genio ribelle (1997)
11
Psycho (1998)
12
Jokes: Charter 1 “Easter” (2000)
13
Scoprendo Forrester (2000)
14
Gerry (2002)
15
Elephant (2003)

 

Le immagini di fiLmES sono tratte prevalentemente da materiali fotografici e grafici preesistenti, cartacei o web, modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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