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Musicista e compositore (New York, USA, 7 Settembre 1951)
Figlio di una violinista e di un insegnante di musica, Mark studia pianoforte, tromba e violino sin dalla più tenera età. Inizia la sua carriera come trombettista nella Oakland e nella San Francisco Symphonies, in Scandinavia alla fine degli anni Settanta fa parte del quartetto di Art Lande, quindi suona in numerose band rock e jazz anche esibendosi in diversi album di Joni Micthell e Van Morrison (che accompagnò in cinque album), in seguito diviene il leader del Group 87 (con John Hassell, Patrick O’Hearn e Peter Maunu). La sua musica, ricca di fascino e suggestioni, si rivela subito adattissima per il cinema. Nel 1983 compone la sua prima colonna sonora per il film “Mai gridare al lupo” di C. Ballard, seguita da molte altre partiture che testimoniano un talento straordinariamente versatile, capace di creare atmosfere che accompagnano l’immagine e la narrazione senza mai sovrastarla o imporsi. Nel 1983 incide anche VAPOR DRAWINGS, accompagnato soltanto da un percussionista e da se stesso al synth. Fin dagli esordi la musica di Isham è sfumata e onirica, fatta di volute eteree o minimaliste, echi manieristi, crescendo, marce e fanfare, echi lontani ed evocazioni etniche, invenzioni jazz. Isham abbraccia le atmosfere contemplative della new age e diventa uno specialista di colonne sonore per il teatro e il cinema. Per la colonna sonora di THE MODERNS ricorre al jazz sofisticato degli anni Venti e Trenta. In CASTALIA il suo stile si perfeziona in un cool jazz atmosferico che discende dalle colonne sonore dei film noir, ma aggiornato al jazz-rock dei Weather Report (“A Meeting With The Parabolist”), alla world music di David Sylvian (“Grand Parade”), al blues notturno di Miles Davis (“A Dream Of Three Acrobats”) e alle marce solenni di Morricone (“Gracious Core”). La svolta verso la world music conduce alla colonna sonora di BEAST e culmina nell’ambiziosa, monumentale sinfonia in cinque movimenti di TIBET, orchestrata per un ricco complesso da camera (fra gli altri, Bill Douglas al flauto, Peter Maunu e David Torn alle chitarre). Quest’opera distilla i suoni più cristallini e introversi della sua carriera, assorbendo ispirazioni tibetane che vanno dai proverbiali campanelli ai canti liturgici e amalgamando i timbri strumentali più vari in un flusso elegante ed omogeneo di musica tonale. L’album MARK ISHAM del 1990 apre invece a sorpresa per il canto. SONGS MY CHILDREN TAUGHT ME raccoglie quattro suite strumentali (composte in anni diversi come corredo a una collana per bambini) che commentano musicalmente altrettante fiabe celebri: “Steadfast Tin Soldier”, “The Emperor And The Nightingaie”, “Thumbalina”, “The Emperor’s New Clothes”. L’anno dopo Isham diventa famoso grazie alla colonna sonora per “A River Runs Through It” (una specie di suite celtica), che riceverà ogni sorta di premi. Fra le altre sue colonne sonore si contano “Mrs Parker And The Vicious Circle” (ancora jazz degli inizi del secolo), “The Public Eye” (big band degli anni Quaranta), “Quiz Show” (lo stile di Count Basie), “Home For The Holidays” (lo stile del Modern Jazz Quartet), “Romeo Is Bleeding” (improvvisazione d’avanguardia). Anche dal vivo Isham si cimenta nel jazz con questa propensione all’identificazione totale, prendendo di volta in volta di mira uno stile celebre del passato. Non stupisce pertanto che BLUE SUN sia un album di jazz, dedicato al mitico “KIND OF BLUE” di Miles Davis. Isham è il trait d’union naturale fra jazz-rock, minimalismo e worldfusion, maestro nell’utilizzare elementi di tutte le culture musicali per costruire raffinate e sinistre atmosfere. Con le sue fantasie elettroniche pan-etniche si è proposto come il Ry Cooder del cinema underground (in particolare per i film di Alan Rudolph). Isham, attivo anche per la TV, ha ricevuto diversi premi di categoria, fra cui un Emmy.
Scheda liberamente tratta dall’ottima “ENCICLOPEDIA DELLA MUSICA NEW AGE” di Piero Scaruffi
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