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Nel 1923 a Londra, in una giornata di metà giugno, la cinquantenne Clarissa Dalloway (Redgrave), moglie di Richard (Stunding), un deputato alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa che darà quella sera e vedrà riuniti nella sua bella casa molti importanti personaggi. Mentre passeggia, la sua memoria torna agli eventi della sua giovinezza, ad un’estate trascorsa in campagna, quando si affacciava alla vita non riuscendo ad accoglierla: la sua anticonformista amica, che non volle ascoltare; Peter Walsh (Kitchen), passionale e innamorato di lei, che lei rifiutò preferendogli Richard, già avviato ad una brillante carriera politica. Ricorda, e i ricordi hanno il sapore amaro dei rimpianti... Nel corso della giornata, quasi evocato dal ricordo, Peter, appena tornato dall’India, va a trovarla e lei lo invita alla festa. Intanto, il giovane Septimus Warren-Smith (Graves) si aggira disperato insieme alla moglie. Traumatizzato dall’esperienza della guerra, ha perso il controllo di se stesso, delira, ha visioni spaventose – Clarissa lo incrocia per caso e ne rimane turbata. La moglie lo accompagna da un medico che ne ordina l’immediato ricovero in un ospedale psichiatrico. Ma quando più tardi gli infermieri vanno a prenderlo, per sfuggirgli si butta dal balcone. L’eco dell’incidente giunge a Clarissa che, non lontano, sta facendo gli onori di casa. L’episodio la induce a riflettere su se stessa e finalmente decide di affrontare il suo passato, le sue responsabilità.
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Abbiamo trovato una bella recensione del film a firma di Adriano Boano, invitiamo chi è interessato a leggerla direttamente sul sito che la ospita www.cinemah.com.
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Film diligente, illustrativo, monocorde, piatto, gelido - aderente alle intenzioni dell’autrice che ha ben ricreato l’atmosfera dell’epoca e le sue convenzioni, perché bene ha compreso le inquietudini e le ragioni profonde descritte con tanta sofferta consapevolezza nel romanzo della Woolf, affidandole quasi interamente all’espressività triste, vacua e stranita della Redgrave, perfetta incarnazione di ogni Mrs. Dalloway. Il bacio tra Vanessa giovane (Natascha McElhone) e la sua amica del cuore, che lei si fa scivolare addosso con la stessa disarmante superficialità con la quale affronta tutta la sua vita, è incantevole – e, per noi, illuminante. C. Ricci
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Dal romanzo omonimo (1925) di Virginia Woolf, sceneggiato da Eileen Atkins. |