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Vita tormentata e morte prematura delle tre sorelle Brontë: Emily (1818-48, I. Adjani), Charlotte (1816-1855, M.-F. Pisier), Anne (1820-49, I. Huppert), del fratello Branwell (1817-48, P. Greggory) e del loro padre Patrick (P. Magee), raccontata attraverso le parole di Charlotte, l'unica delle tre consegnata alla storia come scrittrice di talento (autrice, fra l'altro, dell'inquietante romanzo "Cime tempestose"). Sul Dizionario dei Film di Laura, Luisa e Morando Morandini leggiamo che «è la storia del “diventare uomo” di tre donne e del “diventare donna” di un uomo».
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Trasporre cinematograficamente una biografia è difficile e ancor peggio è tentare di racchiuderne tre in un unico film. Téchiné (autore della sceneggiatura insieme a P. Bonitzer e J. Gruault), ci prova, ma con esiti discontinui e deludenti, specie nella definizione dei personaggi che complessivamente avrebbero dovuto essere al centro della sua (e nostra) attenzione. Fa eccezione Anne che, fra le tre sorelle, è la meno nota e apparentemente attraente - chissà, magari è per questo che Téchiné le ha dedicato più energie. Nell'edizione originale che dura circa 3 ore, la narrazione sembra più omogenea e approfondita.
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Nella sequenza finale girata all'Opera appare, nei panni di Thackeray, Roland Barthes. |