Titolo
originale: |
Becky
Sharp |
Genere: |
Drammatico |
Sezione
nel sito: |
A
proposito di... Cinématographe |
Provenienza,
anno, durata, ecc.: |
USA,
1935, 83-84’, colore |
Regia: |
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Interpreti principali: Miriam
Hopkins, Frances
Dee, Nigel Bruce, Cedric Hardwicke, Billie
Burke, G. P. Huntley, Alan Mowbray,
Alison Skipworth, George Hassell e Alan
Mowbray
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Becky
Sharp (Hopkins), una ragazza bella e ambiziosa di origini assai
modeste e figlia di una ballerina, è generosamente allevata
in un collegio aristocratico pur non avendone titolo. Quando lascia
il college è generosamente ospitata da Amalia Sedley (Dee),
una compagna alquanto ingenua, ma poiché tenta di farsi sposare
da Joseph (Bruce) il goffo fratello di Amalia, è immediatamente
allontanata. Assunta come governante presso la famiglia di Sir Pitt
Crawley (Hassell), un uomo volgare e danaroso, riesce a far innamorare
di sé il figlio primogenito, Rawdon (Mowbray) e a divenirne
segretamente la moglie. La coppia, dopo aver dilapidato la dote,
si riduce a vivere di espedienti. Il marito s’indebita al
gioco e lei, per salvarlo dalle ritorsioni del creditore e a sua
insaputa, accetta le attenzioni del marchese di Steyne (Hardwicke)
a patto che questi gli saldi i debiti, ma lui la scopre e l’abbandona.
Prossima alla rovina, finisce per estorcere del denaro al cognato,
quindi ritrova Joseph e fugge con lui. |
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"Bechy
Sharp" entra in lavorazione il 3 Dicembre 1934 con la regia
di Lowell Sherman. Il 28 il regista muore sul set. Mamoulian lo
sostituisce il 14 Gennaio 1935. Grazie a lui e alla coraggiosa adozione
del colore (sotto la guida di Natalie Kalmus), il film aggiunge
alla tessitura narrativa creata da Faragoh, imperniata sui toni
della commedia, il fascino di una inedita sperimentazione e di ardite
invenzioni figurative (Fernaldo Di Giammatteo). |
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Del
romanzo da cui è tratto il film, è rimasto veramente
poco o nulla, a partire dalla critica sociale, qui del tutto assente.
Peccato. Tuttavia, il ritratto della protagonista, una donna trasgressiva
del primo Ottocento che non esita ad usare tutti i mezzi a sua disposizione
per emergere o sopravvivere, è abbastanza interessante. Il
film è quindi piacevole e pur essendo forse l’opera
più significativa di Mamoulian è citato soprattutto
per essere il primo lungometraggio a colori nella storia del cinema.
Memorabile
e scandaloso per l’epoca il bacio di Becky sulle labbra di
Amelia. Molto bella per il cromatismo anche la scena del ballo alla
vigilia di Waterloo.
C.
Ricci
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Dalla
commedia di Langdon Mitchell tratta dal romanzo del 1848 “Vanity
Fair (La fiera delle vanità)”, di William Makepeace
Thackeray. |
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Becky
Sharp è uno dei primi esperimenti di cinema a colori (Technicolor
tricromico). |
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Premio
come miglior film a colori alla 3° Esposizione d’arte
di Venezia del 1935. |
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Produzione
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RKO |
Soggetto
• |
Langdon
Mitchell |
Coreografia
• |
Russell
Lewis |
Costumi
• |
Western
Costume Co. |
Sceneggiatura
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Francis
Edward Faragoh |
Fotografia
• |
Ray
Rennahan |
Musica
• |
Max
Steiner e Roy Webb (la canzone "The Lass
with the Delicate Air" è cantata da Miriam Hopkins) |
Montaggio
• |
Archie
Marshek |
Scenografia
• |
Wiard
B. Ihnen e Robert Edmond Jones |
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