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Aggiornato Venerdì 12-Ott-2007

Di Carla Liberatore - Pubblicato su "PRIMO-NET" il 10 Luglio 2004

 

Parlare di professionisti, di imprenditori, di manager, ma anche di scrittori e artisti omosessuali sul nostro sito è, o dovrebbe essere, il nostro principale compito. Ma non dobbiamo dimenticare che PrIMO si batte contro tutte le forme di discriminazione basate sull'identità sessuale. Ed oggi proviamo ad esplorare un mondo spesso trascurato, o anche escluso dai pensieri e ragionamenti di molti. Il mondo Lesbico, quella "L" che sempre appare nelle sigle GLT, ma spesso rimane lì, schiacciato...

 

 

Mano nella mano che scandalizzano il qualunquismo di moralisti corrotti dalla loro stessa coscienza. Guidano camion, taxi; lavorano come avvocati, procuratori, dirigono aziende pubbliche e private; si impegnano nella politica e nel sociale. Si inseriscono nei più svariati ambiti lavorativi, eludendo e a volte combattendo contro le discriminazioni. Sono il rovescio della medaglia di chi non va oltre sé stesso e di chi si rassegna a dogmi prestabiliti. Vengono additate, derise, giudicate, criticate; ma con la dignità e l’orgoglio di chi non disconosce la propria consapevolezza, vanno avanti incuranti degli sguardi e delle parole ignobili di bocche poco silenti e troppo ignoranti. Sono le Lesbiche!

Non un fenomeno da baraccone davanti al quale rimanere allibiti, ma nemmeno figure relegabili a scene di film hard, dietro la cui visione, troppi cosiddetti normali, celano deviazioni da psicanalisi. Ma soprattutto donne, persone capaci di lottare per la loro dignità e la loro libertà d’essere. Gente comune che soffre, gioisce, aiuta i propri amici e difende i propri amori. Appartengono ad una normale diversità senza confini, dai mille volti e dai mille colori. In Italia e in Europa, così come anche in America, queste donne raggiungono traguardi importanti; dividendosi fra i loro impegni familiari e professionali. Sono madri e compagne amorevoli di chi ha la fortuna di essere presente nelle loro vite.

Molte di loro sono impegnate anche nel sociale, si occupano di assistenza, portano avanti campagne umanitarie importanti; fanno volontariato di ogni genere. Hanno sempre tempo per tutto e per tutti, come qualunque altra donna. Sono una parte dell’asse portante di una società che spesso non le apprezza; ma è finito il tempo in cui le lesbiche abbassavano lo sguardo di fronte al disprezzo. Non più voci sommesse in limiti immaginari; ma gridano forte la rivendicazione di essere ascoltate ed accettate. Sono sempre più numerose le donne che si sono spogliate del silenzio e giorno per giorno, regalano nozioni di civiltà a chi dell’ipocrisia di un certo perbenismo, si fa scudo.

Fanno eco in ogni parte del Mondo, le voci di donne come: Karen Damman, ministro della chiesa metodista di Ellensburg, nei dintorni di Seattle. Più di un anno fa, Karen ha dichiarato di essere lesbica; sottoposta in seguito alla sentenza di un tribunale metodista, è stata dichiarata non colpevole dalla propria congregazione, potendo così riprendere la missione presso la sua parrocchia. L’esempio della Damman, è stato seguito da Katie Ladd; nominata ministro sempre all’interno della chiesa metodista, nonostante avesse dichiarato precedentemente di essere lesbica.

Sono donne come Irshad Manji, credente e praticante musulmana, residente in Canada. Irshad si sta battendo affinché la religione islamica sospenda le persecuzioni nei confronti di donne ed omosessuali. Lotta contro le spinte antisemite dettate da alcuni dei patriarchi dell’Islam; e per questo ha ricevuto anche delle minacce di morte, eppure continua a battersi. Karen, Katie e Irshad, sono alcune delle donne che lottano all’interno delle loro religioni. Ma c’è anche chi si afferma e viene apprezzata come donna e lesbica, all’interno delle più svariate professioni. Questa volta l’esempio e di Sam Wyatt e Christa McKay; soldati della RAF, l’aviazione Britannica e sposatesi in Canada dove le coppie dello stesso sesso possono unirsi legalmente. Sam e Christa sono apprezzate da tutti i loro commilitoni per il coraggio e l’abilità, che hanno sempre dimostrato nel loro lavoro.

Rimanendo nell’ambito delle professioni, è doveroso citare Monique Witting; scrittrice e saggista francese. E’ stata una delle principali teoriche del femminismo e del lesbismo e ha insegnato letteratura francese all’Università dell’Arizona. Con la morte di Monique, se n’è andata una delle scrittrici più incisive del mondo culturale lesbico.

A proposito di voci, non potevano mancare quelle di Natasha La Roux, cantante e sassofonista; e di Ana Cueneca, poeta e chitarrista, in arte le: Tribad. Gruppo musicale nato nel 1999 a Parigi, che s’ispira alla cultura musicale dell’Hip hop francese. Le loro performance sono l’idillio sonoro di chiunque le ascolti. In tale contesto musicale, non si può non menzionare la cantante rock americana Melissa Etheridge; che rappresenta una delle voci più belle del palcoscenico internazionale.

Ma anche in Italia ci sono dei personaggi di un certo calibro culturale, artistico e professionale. Restando sui palcoscenici, troviamo: Silvia Bandini, Virginia Ballucco e Camilla Ferretti, in arte Le Spaventapassere. Assistere alle loro serate è un continuo slogamento di mascelle e il loro pubblico abbraccia persone di ogni condizione sociale e sessuale. Ma non solo attrici e cabarettiste, lo scenario culturale lesbico italiano, annovera registe da sempre impegnate in qualità artistiche di altissimo livello, che con i loro film scuotono regolarmente le coscienze.

Scendendo dai palcoscenici e facendo un giro per le città italiane, si possono trovare realtà ugualmente valide. Donne pacate che nella loro riservatezza, costruiscono punti di forza. Sono Presidenti di associazioni lesbiche, diventando un punto di riferimento per tanta gente. Fra loro si possono citare Katia Acquafredda, Presidente dell’Associazione Lista Lesbica Italiana. Donna dolce e coraggiosa, impegnata nella lotta per il riconoscimento dei diritti umani in genere; e impegnata nel mondo del lavoro che la riconosce come una seria e valida professionista. Non meno importante è citare il nome di Imma Battaglia fondatrice dell’Associazione o­nlus Digayproject e che da anni perpetra a tempo pieno, lotte a favore dei movimenti lesbici italiani, ottenendo spesso delle vittorie importanti. Sono donne serie, affidabili e coraggiose, eppure c’è ancora chi è convinto che la diversità sessuale sia un motivo di discernimento.

Ma queste donne sono presenti ovunque e non si arrendono; è il caso di nomi come Nera Gavina, cittadina bolognese di professione macchinista presso la divisione passeggeri di trenitalia. Nera Gavina si è candidata come consigliere comunale nelle file del Partito di Rifondazione Comunista, ed è una persona con le idee chiare e con tanta voglia di fare bene.

Non si possono però dimenticare le donne della carta stampata, del pennello e del web. Una di loro è Cinzia Ricci, scrittrice, poeta, art web designer, artigiana ed artista poliedrica. Anche Cinzia è l’eco di un coro ormai sollevato dalle macerie del tempo e delle false credenze. Fra le artiste e le professioniste del nuovo millennio, troviamo anche personaggi come Towanda e altre ancora, fra cui romanziere e saggiste di talento come: Sara Zanghì, Elvira Borriello e Roberta Michelitto.

Infine, fra coloro che operano nel web, navigando navigando, si incontra inevitabilmente Carmela Casole, coordinatrice della mailing list di ALI, fondatrice e capo redattore del sito Tamles che opera con una approfondita ed efficace divulgazione della cultura lesbica. Non esistono confini né catene per le donne che hanno il coraggio di parlare, di scrivere e di fare qualunque altra azione che possa rendere una concreta visibilità al mondo lesbico; che in fin dei conti è il mondo di tutti e non, come qualcuno vorrebbe: un mondo diverso.

 

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