KEITH
JARRETT
Pianista,
polistrumentista e compositore jazz
(Allentown,
Pennsylvania, 1945)
Bambino
prodigio, inizia la sua carriera a New York suonando con Tony Scott e
con Art Blakey. Leggendaria la sua militanza, a partire dal 1966, nel
quartetto del sassofonista Charles Lloyd, una delle band più seguite
anche dal pubblico pop dell’epoca. Nel 1970 è ingaggiato
da Miles Davis, che si dichiara totalmente affascinato da Jarrett, e si
cimenta con le tastiere elettriche nel gruppo di quest’ultimo.
Il
suo primo successo da leader è EXPECTATIONS (1971),
dove il musicista suona le percussioni e il sax soprano. Valorizzato dal
produttore tedesco Manfred Eicher, Jarrett incide FACING YOU
(1971) per la neonata etichetta ECM: un lavoro stupefacente, con il quale
inaugura una lunga (e fortunata) pratica di recital e dischi per pianoforte
acustico.
Ha
spesso capeggiato un trio o un quartetto, ma è noto soprattutto
per le lunghe escursioni improvvisate in solitudine, condotte in totale
libertà: THE KÖLN CONCERT (1975), il doppio
album live, ne è l’espressione più alta e conosciuta:
ha venduto e continua a vendere milioni di copie che per un musicista
Jazz è davvero un record.
Nella
sua musica, ora tortuosa e tormentata, ora cantabile, infantile e di facile
ascolto, si riverberano echi del romanticismo e della musica popolare.
Influenzato sia dal bop di Bud Powell sia dal pianismo di Bill Evans e
dotato di un tocco straordinario, Jarrett è il maggior rappresentante
della linea “bianca” del pianoforte ed ha strutturato la sua
attività in tre filoni principali: quello dei concerti per piano
solista, quello della rivisitazione dei grandi standard del jazz e quello
delle incisioni di musica classica e contemporanea. In quest’ultimo
filone potremmo includere l’affascinante e misterioso THE
CELESTIAL HAWK (1980), per realizzare il quale pare essersi ispirato
a certe partiture esoteriche rinvenute chissà dove - ma questa
è, forse, solo una delle tante leggende che circondano le opere
più significative o sui generis di ogni epoca, il che sottintende
che senza l’intervento del soprannaturale l’uomo non sarebbe
capace di pensarle, allusione quanto mai astrusa e infondata.
Negli
anni Settanta suona con il “Quartetto americano” (registrazioni
in parte riportate in MYSTERIES - THE IMPULSE YEARS 1975-1976),
e con il “Quartetto europeo”, in cui emergono le forti e particolarissime
sonorità del sassofonista Jan Garbarek.
L’attività
prosegue a ritmi vertiginosi anche negli anni Ottanta dove consolida la
sua fama di controverso e poliedrico virtuoso. Tra i lavori solistici,
basati su improvvisazioni, segnaliamo anche il VIENNA CONCERT
del 1991.
La
collaborazione con Gary Peacock (basso) e Jack DeJohnette (batteria),
si è tradotta in una ricchissima e felice serie di incisioni e
concerti in tutto il mondo, testimoniati, fra gli altri, da THE
CURE (1990), BYE BYE BLACKBIRD (1993), struggente
omaggio a Miles Davis e, soprattutto, dalla raccolta KEITH JARRETT
AT THE BLUE NOTE - THE COMPLETE RECORDINGS (1995).
Personaggio
di spicco di un nuovo sincretismo musicale, è invitato, nel febbraio
del 1995, ad esibirsi alla Scala di Milano, tradizionale tempio della
musica classica, suscitando l’iniziale sconcerto del pubblico più
conservatore (il concerto è poi pubblicato nel 1997 con il titolo
LA SCALA) e tuttavia riscuotendo un notevole successo
- in quest’occasione Jarrett si esibisce in una delle sue lunghe
session improvvisative che si conclude con una delicata menzione dello
standard “Over The Rainbow”.
Ha
inciso anche musica di Bach, e ha suonato organo, clavicembalo e clavicordo,
strumenti elettrici, flauto e sax soprano.
In
ambito classico ricordiamo il secondo volume del Clavicembalo ben temperato
di J. S. Bach (1991), la raccolta di 24 Preludi e Fughe di Sostakovic
(1992) e una selezione di composizioni di W. A. Mozart, pubblicata nel
1996 e comprendente tre Concerti (K 488, K 595 e K 467), una Sinfonia
(K 550) per piano e orchestra e la “Musica funebre massonica”.
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DISCOGRAFIA
ESSENZIALE
SOLISTA |
01 |
EXPECTATIONS
(1971) |
02 |
FACING
YOU (1971) |
03 |
THE
CELESTIAL HAWK (ECM, 1980) |
04 |
LOUSADZAK
FOR PIANO AND ORCHESTRA (Music Master, 1990, USA) |
05 |
THE
CURE (ECM, 1991, USA) |
06 |
DAS
WOHLLTEMPERIERTE KLAVIER, BUNCH II (ECM, 1991, USA) |
07 |
ETRUSCAN
CONCERTO (Music Master, 1991, USA) |
08 |
SONATAS
FOR RECORDER AND CONTINUO (RCA Victor, 1991, USA) |
09 |
FLUTES
SONATAS (RCA Victor, 1992, USA) |
10 |
SILENCE
(GRP, 1992, USA) |
11 |
24
PRELUDES AND FUGUES OP. 87 (ECM, 1992, USA) |
12 |
BYE
BYE BLACKBIRD (ECM, 1993, USA) |
13 |
AT
THE DEER HEAD INN (ECM, 1994, USA) |
14 |
BRIDGE
AT LIGHT (ECM, 1994, USA) |
15 |
SONATEN
FUR VIOLA DA GAMBA UND CELLO (ECM, 1994, USA) |
16 |
KEITH
JARRETT AT THE BLUE NOTE - THE COMPLETE RECORDINGS
(1995) |
17 |
SUITES
FOR KEYBOARD (ECM, 1995, USA) |
18 |
MYSTERIES
- THE IMPULSE YEARS 1975-1976 (GPR, 1996, USA) |
19 |
THE
IMPULSE YEARS 1973-1974 (GRP, 1997, USA - 4 CD) |
SOLISTA
- Produzioni LIVE |
01 |
THE
KÖLN CONCERT (ECM, 1975) |
02 |
TRIBUTE
(ECM, 1990, USA - 2 CD, live) |
03 |
PARIS
CONCERT (ECM, 1990, USA – live) |
04 |
VIENNA
CONCERT (ECM, 1993, USA – live) |
05 |
THE
FRENCH SUITES (ECM, 1993, USA – live) |
06 |
STANDARTS
IN NORWAY (ECM, 1995, USA – live) |
07 |
AT
THE BLUE NOTE (ECM 1995 USA - 6 CD, live) |
08 |
LA
SCALA (ECM, 1997, USA – live) |
ANTOLOGIE |
01 |
FOUNDATIONS:
THE KEITH JARRETT ANTHOLOGY 1966 - 1971 (Rhino, 1994,
USA - 2 CD, antologia) |
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