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Lunghezza del film o di singole parti dello stesso espressa in metri. Per la pellicola professionale a 35mm, all'attuale velocità di scorrimento di 24 fotogrammi al secondo (nel muto era di 16), un minuto di proiezione corrisponde a 27,36 metri, un'ora a 1641,60 metri (viceversa, 10 metri corrispondono a 21 secondi; 2000 metri a 1 ora, 11 primi e 20 secondi). Su tale base i film vengono distinti in “cortometraggi” (fino a 15-20 minuti), “mediometraggi” (fino a 50-70 minuti) e “lungometraggi” (oltre 70 minuti).
(oltre 70 minuti)
Termine usato per indicare un film di durata non inferiore ai 90 minuti (70 per i B-movies che fino ai primi anni Sessanta facevano spesso parte della doppia programmazione); è impiegato anche come sinonimo di film a soggetto, in contrapposizione al cortometraggio, sovente utilizzato come sinonimo di documentario. La lunghezza è generalmente compresa tra 2000 e 3000 metri; la durata, che per molti anni si stabilizzò sui 90 minuti, oggi raggiunge frequentemente le due ore e talvolta le supera. Corrisponde ai termini inglesi feature (o full length) film.
(tra i 20 e i 70 minuti)
Film la cui lunghezza è compresa tra i 20 e i 70 minuti, inferiore pertanto allo standard imposto dall’industrializzazione del cinema per cui il “mediometraggio” può essere distribuito nei circuiti commerciali soltanto se abbinato ad altri.
(non superiore ai 20 minuti)
Termine che indica una generica durata filmica inferiore a quella dei medi e cortometraggi e che, comunque, non supera i 400 metri di lunghezza e i 20 minuti di proiezione. Solitamente indica un filmato di 300 metri di lunghezza (in 35mm). Può essere un documentario, un cinegiornale, un racconto o poemetto sperimentale (esempio classico, “Entr’acte” di R. Clair), una comica, un disegno animato, uno “short” pubblicitario; può anche costituire la presentazione di un nuovo film (il cosiddetto “prossimamente” o “trailer”). Nel primo periodo del cinema muto, pressoché tutti i film erano “corti” (i cosiddetti “two reels”), poi, con l'allungarsi dei film narrativi (“di finzione” o “a soggetto”), il termine passa a indicare soprattutto i documentari. Nella pratica odierna il termine indica spesso anche filmati di finzione di brevissima durata. Molti registi si sono addestrati realizzando cortometraggi - altri, già famosi, vi sono tornati. |