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Alla
morte di Dracula, sua figlia, l’elegante e colta Contessa Alesca
(Gloria Holden), non vuole ereditare i poteri del padre e si rivolge ad
un dottore (Otto Kruger) per cercare una cura contro il vampirismo. Purtroppo,
però, se ne innamora e quando si frappone fra lui e la sua fidanzata,
il bisogno di sangue diventa incontrollabile...
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Pur essendo accreditato come il primo film che tratta di vampirismo lesbico (in un bianco e nero molto bello e inquietante), non contiene in sé alcun inequivocabile riferimento ad esso. La scena più famosa del film, infatti, mostra la Contessa Alesca, che è anche una pittrice, mentre ritrae una prostituta semi nuda. Sembra esserne attratta e con un gioco di sguardi la seduce per poi berne il sangue. Non si troveranno scene più esplicite di vampirismo lesbico fino al 1960, ne “Il sangue e la Rosa” di Roger Vadim. Tuttavia, il pubblico era velatamente informato della sottesa attrazione particolare per le donne di Alesca: il “World Telegram” di New York scrisse che se ne andava in giro “facendo gli occhi dolci alle ragazzine” e la pubblicità dell’epoca ammoniva: “Salvate le donne di Londra dalla figlia di Dracula”… Brrr, che paura! |