L'odio di ieri e l'odio di oggi nelle parole e nei simboli. A sinistra: "L'ebreo che era in casa Monti Giosuè si trova nascosto dalla dott. Gentile in Via Doria al 9 che ha negozio di calze all'ingrosso a Milano", questa lettera anonima fu la causa della cattura e della morte di due ebree a Milano. Sotto, il testo umiliante di un cartello (Ich bin im ort das grosste schurin ich lass mich nur mit juden ein!!) che un ragazzino tedesco dovette portare appeso al collo perché, nonostante i divieti, familiarizzava con alcuni coetanei ebrei. A destra, tre differenti graffiti contro gli immigrati, i rumeMi (intesi come zingari), i gay e i/le trans. Si noti la somiglianza tra le scritture e il richiamo esplicito alla simbologia e alle pratiche naziste (la svastica, il gas). Sotto, da sinistra a destra: la svastica usata come simbolo nazista negli anni Trenta e Quaranta, la testa rasata di uno Skinhead con croce celtica (uno dei più noti e diffusi simboli nazifascisti, usato prima dal Parti Populaire Français, un partito collaborazionista della Francia occupata, e nel dopoguerra da diversi gruppi di estrema destra in Europa e America) e la svastica ad "uncini" arcuati (emblema di diverse divisioni naziste tra cui la "Nordland" e la "Wiking"), variazione di quella ad uncini retti, che ha la sua grafica conseguenza nella Croce Celtica. Come si vede, un unico simbolo in tre differenti versioni. Cambia la forma, non la sostanza. |
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