Zoya Kosmodemyanskaya si era unita alla brigata partigiana di Kuntsevo che aveva l'incarico di organizzare operazioni di sabotaggio e guerriglia dietro le linee nemiche. Nel 1941, Tanya (questo il nome di battaglia) e due compagni, stavano rilevando la posizione dei tedeschi a Petrisheva, un villaggio a settanta chilometri da Mosca, così da poterli colpire con esattezza. Durante la fuga si divisero ma uno di loro fu catturato e tradì. Tanya fu arrestata, ripetutamente violentata, picchiata e torturata dai nazisti, ma non parlò. Alla fine, il 29 Novembre, fu condotta al patibolo dove morì per impiccagione. L'elaborazione propone cinque sue immagini due delle quali (in alto a sinistra e destra, parzialmente nascoste) testimoniano la barbarie dei nazisti che mutilarono la sua salma asportandole un seno.

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